ABRESO

Panorama di montagna con abeti e casa in discesa

ABRESO

Data Inizo 05/03/2021
Data Fine 05/06/2025
Referente Andrea Scartazza
Email Referente andrea.scartazza@cnr.it
Partner Partner internazionali: Stati Uniti, Giappone, Taiwan, Francia e Italia Partner nazionali: CNR IRET, IGG (capofila), IIA, IRCrES e Università di Pavia
Ente Finanziatore Dipartimento di Scienze della Terra e Tecnologie per l’Ambiente (DSTTA)

Il progetto ABRESO (Abandonment and rebound: Societal views on landscape and land-use change and their impacts on water and soils) avviato nel 2021 nell’ambito del Belmont Forum coinvolge cinque Paesi: Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone e Taiwan. Il progetto mira a studiare l’impatto dei cambiamenti d’uso del suolo sui processi ecosistemici nella Critical zone, analizzando al contempo la percezione di tali cambiamenti da parte dei diversi stakeholders e il modo in cui si riflettono sulle politiche di gestione e sviluppo del territorio. Il team italiano vede coinvolti, oltre a CNR-IRET, CNR-IGG (ente capofila), CNR-IIA, CNR-IRCrES e Università di Pavia. Il progetto ABRESO in Italia ha come obiettivo quello di valutare gli effetti del cambiamento d’uso del suolo sull’arco alpino, in particolare la transizione prateria-foresta. Con questo obiettivo sono state selezionate tre aree montane dell’arco alpino, due nei parchi nazionali del Gran Paradiso (Noaschetta) e della Val Grande e una presso l’altopiano del Tesino. Il CNR-IRET nello specifico è responsabile del sito sperimentale del Tesino. Il progetto adotta un approccio interdisciplinare in cui scienze naturali e sociali si intrecciano per comprendere a fondo i cambiamenti d’uso del suolo e le trasformazioni del paesaggio, utilizzando in modo integrato strumenti avanzati come dati satellitari, analisi socio-economiche e studi ecofisiologici sul sistema suolo-pianta. Il fine di tali azioni è la comprensione dei modi in cui i paesaggi geo-biofisici e sociali sono influenzati dalle politiche ambientali e di gestione del territorio e le possibili ricadute su servizi ecosistemici chiave come sequestro del carbonio e ciclo dei nutrienti, biodiversità vegetale (strutturale e funzionale), sostenibilità e fertilità fisico-chimica-biologica dei suoli, produzione di beni e servizi a supporto della popolazione e dell’economia locale.